Il personal trainer di Valentina (DEMO) - DarkOct02

Il personal trainer di Valentina (DEMO)

Sono sempre stato convinto che mia moglie Valentina mi fosse sempre stata fedele. Anche se qualche dubbio, onestamente, lo avevo avuto.

Perché la mia Valentina, coi suoi 30 anni portati benissimo, è una bella donna e sicuramente aveva avuto le sue occasioni. La mia speranza è sempre stata che non le avesse colte. Che io le potessi bastare sotto tutti i punti di vista, compreso quello sessuale.

Le è sempre piaciuto molto tenersi in forma e per questo ha sempre frequentato una palestra. Da qualche tempo, però, aveva deciso di prendere un personal trainer, cosa che non avevo accolto con grandissimo piacere. Perchè, si sa, questi ragazzi super atletici sono in grado di attirare le attenzioni sessuali di molte donne. Ma lei non aveva voluto sentire ragioni, dicendomi che ci teneva al suo corpo e alla sua salute. E che, in fondo, lo faceva anche per me, perché avessi una moglie sempre in perfetta forma e piacente.

Un giorno decisi di farle una sorpresa e di andare a prenderla all’uscita della palesta. Parcheggiai la macchina in prossimità dell’ingresso, in modo da vederla uscire dalla porta principale. Dopo una decina di minuti in effetti Valentina uscì, ma non da sola. Con mio grande stupore un ragazzo uscì dalla palestra insieme a lei. Capii subito che doveva trattarsi proprio del suo nuovo personal trainer. E dovevo ammettere, per mia sventura, che era veramente un bellissimo ragazzo.

Alto, come piacciono a lei e (ovviamente) con un fisico pazzesco. Stavano parlando in maniera abbastanza innocente e decisi di non intervenire. Volevo vedere se si trattase di una normale conversazione tra allieva e maestro o se si celasse qualcosa di più. Li vidi parlottare per diversi minuti, con Valentina che spesso sorrideva al ragazzo.

Rimasi in macchina per vedere tutta la scena. Dopo qualche minuto i due si salutarono, baciandosi sulle guance e Valentina si allontanò da sola. Me ne tornai a casa facendo finta di nulla. Decisi di indagare di più su quella “strana coppia”.

Dopo un po’ rientrò in casa anche mia moglie e ne approfittai per chiederle come era andata.

“Beh, come al solito..” mi rispose in maniera piuttosto evasiva.

Poi andò in camera per togliersi i vestiti, perchè dopo la palestra era solita concedersi un bagno rilassante nonostante facesse la doccia anche in palestra. Aspettai che entrasse in bagno e poi andai in camera da letto, dove aveva lasciato i vestiti.

Trovai le sue mini mutandine sul letto. Le presi e cominciai ad osservarle, cosa che non avevo mai fatto prima. E non fu difficile scoprirle bagnate. Molto bagnate. Troppo bagnate per essere stata solo in palestra. Le annusai e l’odore della sua fica in calore era fortissimo. Come mai aveva ridotto le mutandine in quel modo? Era appena rientrata dalla palestra? Dunque quel ragazzo la eccitava in questo modo? E cosa si erano detti all’uscita della palestra? Avrei dovuto scoprirlo.

Il giorno seguente presi il pomeriggio libero da lavoro e decise di fare un appostamento a mia moglie. La vidi uscire di casa alla solita ora, indossando un paio di fuseaux rosa molto attillati, una felpa bianca e le sue scarpe da ginnastica. Fin qui niente di strano, erano i soliti abiti che normalmente usava per la palestra.

Salii in macchina e partì. Ed io la seguii. La vidi arrivare davanti alla palestra e questo fu rassicurante. Ma invece di parcheggiare si fermò davanti all’ingresso, non ne capivo il motivo. Dopo qualche minuto vidi uscire  il suo personal trainer che rimase qualche secondo a passeggiare davanti all’ingresso. Poi lo vidi avvicinarsi all’auto di mia moglie e in tutta fretta salirci sopra. Quindi ripartirono velocemente.

Mi si gelò il sangue nelle vene! Dove cavolo stavano andando? Ovviamente, li seguii. Per un bel po’, perchè l’auto di mia moglie attraversò gran parte della città fin quando la vidi svoltare in una strada. L’insegna diceva “Hotel dei Fiori”. Di nuovo rabbrividii. Dunque era capace davvero di questo? Volevo vedere fin dove avrebeb potuto spingersi.

Aspettai che entrassero nel parcheggio e poi feci lo stesso. Poco distante da loro, li vidi scendere e parlottare. E poi, entrare. Aspettai qualche istante e poi li seguii ancora. Dalla vetrata esterna li vidi al bancone della reception e dopo qualche minuto allontanarsi. Entrai di soppiatto nell’hotel e approfittando di un attimo di distrazione della ragazza alla reception li seguii lungo le scale, a debita distanza. Finchè li vidi entrare in una stanza. I giochi erano fatti. E ormai chiarissimi.

Mi avvicinai e mi fermai davanti alla porta. Cercavo di origliare per sentire cosa si dicessero, non potendo vedere quello che facevano. A un certo punto sentii lui dire qualcosa e Valentina ridere di gusto. Se la spassavano proprio a quanto pare!

Aspettai ancora qualche minuto, nella stanza c’era adesso il silenzio. Non riuscivo a sentire più le loro voci.

Mi feci coraggio e decisi di bussare. Dopo qualche secondo di silenzio una voce maschile mi chiese:

“Chi è?” in maniera piuttosto scocciata
“Sono dell’albergo” risposi camuffando la voce

La porta si aprì e rimasi impietrito. L’uomo davanti a me era a torso nudo ed aveva un fisico ineccepibile. Sullo sfondo vidi Valentina, mia moglie, sdraiata sul letto ancora vestita.

Il ragazzo proabilmente capì e non fece resistenza quando cercai di entrare. Rimasi a guardare mia moglie sul letto, senza avere il coraggio di proferire parola. E lei mi guardava con uno sguardo di sasso, rimanendo a sua volta in silenzio.

Mi lasciai cadere su una sedia, senza neanche la forza di arrabbiarmi. Dunque era vero, mia moglie mi tradiva e io non ci volevo credere. Guardai il ragazzo, visibilmente imabrazzato. Era a piedi nudi sul parquet, lo squadrai dalla testa ai piedi. Mi accorsi, particolare che mi era sfuggito in precedenza, che davanti i suoi pantaloni erano visibilmente gonfi, segno di una dotazione fuori norma.

“Dunque ti piacciono così dotati?” chiesi a Valentina d’istinto senza neanche pensarci.

Mia moglie abbassò lo sguardo, in attesa probabilmente di una mia sfuriata. Che non riuscivo ad avere. Era talmente tanta la delusione che non riuscivo neanche a regire incazzandomi.

Dopo qualche minuto di assordante silenzio, fu proprio Valentina a rompere gli indugi.

“Non dici nulla? Neanche ti incazzi?”

La guardai e rimasi ancora senza parole. La vedevo su quel letto a disposizione di un altro e mi venivano i brividi a pensare che quel bellissimo corpo lo facesse usare anche ad altri.

“Non ti incazzi perchè sei scioccato o perchè non ti interesso così tanto?” disse provocandomi.

Ancora una volta la mia reazione fu totalmente passiva. Tanto ero inebetito da quella situazione.

A quel punto Valentina si abbassò i pantaloni della tuta e si mise a gambe aperte davanti a me, con le mutandine che a malapena le coprivano le labbra completamente depilate. Si cominciò a passare le dita sul sottile tessuto che iniziava ad inumidirsi e disse sfacciatamente guardandomi negli occhi:

“Amore, se sei davvero geloso….” poi fece un gemito e continuò “…diglielo che sono tua moglie…”

La guardai sempre più inebetito. Non sapevo davvero cosa rispondere e come comportarmi. Non ero assolutamente preparato a questo.

Poi cominciò a gemere più forte mentre le mutandine diventavano visibilmente fradice. Diede un’occhiata di complicità al ragazzo, che si avvicinò a lei. Valentina cominciò ad accarezzargli la coscia muscolosa dai pantaloni, le sue dita si avvicinavano pericolosamente al suo membro, visibilmente ingrossato, che pulsava sotto il tessuto.

Poi glielo afferrò con forza e allora dovetti constatare la dimensione esagerata di quel membro ancora imprigionato nei pantaloni. Provai umiliazione perchè quel ragazzo aveva un cazzo decisamente più grosso del mio. Guardai Valentina in presa all’estasi, ansimava mentre le sue dita scorrevano lungo la fossetta delle sue mutandine sprofondate dentro le labbra vaginali.

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