Il salvataggio che non ti aspetti - DarkOct02

Il salvataggio che non ti aspetti

La scorsa estate decisi di passare qualche giorno al mare, in compagnia di due amiche, visto che i miei genitori avevano casa libera.

Non capitava spesso questa opportunità, quindi ne approfittai per prendermi un po’ di tempo di relax tutto per me. Ci divertivamo molto insieme e in spiaggia ci piaceva fare le sceme. Prendevamo in giro un po’ tutti, soprattutto Anthony, il bagnino di colore che conoscevo già da qualche anno, perché eravamo soliti frequentare sempre lo stesso bagno.

Anthony era davvero un bel ragazzo, simpatico e muscoloso. Scherzavamo con lui e lui stava al nostro gioco di ragazze esuberanti. Quella mattina era molto caldo, con le mie amiche avevamo deciso di passare tutto il giorno in spiaggia, portandoci qualcosa da mangiare per il pranzo. Avevamo fatto un bel bagno rinfrescante e poi ci eravamo messe a prendere il sole ascoltando buona musica.

Io avevo la fortuna di essere già piuttosto abbronzata, perché avevo già fatto qualche giorno di mare coi miei. Le mie amiche erano ancora piuttosto bianche, per questo le prendevo in giro chiamandole “mozzarelle”.

“Io sono abbronzata quasi come Anthony” dicevo loro per prenderle in giro. E allora mi deridevano dicendomi che parlavo sempre di Anthony perché me lo sarei voluta fare e cominciavano a tirare in ballo le “famose” dimensioni dei ragazzi di colore.

“Dai Giulia dillo che te lo faresti volentieri!!”

“Ma quanto siete cretine, forse siete voi che vi fareste cavalcare volentieri”

E ridevamo come sceme.

“Certo, se tanto mi dà tanto, vedendo il pacco che ha in quel costume… mmmm…” continuava ad istigarmi una delle sceme.

E dentro di me ci pensavo, non era certo la prima volta. Anthony era davvero un bel ragazzo, con un fisico spaziale. Ed effettivamente le “voci” sui ragazzi di colore avevano sempre incuriosito anche me, ma lui non aveva mai manifestato alcun interesse nei miei confronti, conosceva la mia famiglia e forse per questo mi rispettava.

Passammo un paio di ore sotto al sole, nel frattempo mi ero addormentata. Al mio risveglio vidi che le mie amiche erano in acqua, quindi mi alzai per raggiungerle ed ebbi un giramento di testa. Pensai che il sole mi avesse provocato un po’ di abbassamento di pressione e quindi cercai di andare in acqua per rinfrescarmi.

Entrai con i piedi in acqua, le mie amiche mi fecero cenno di raggiungerle più avanti. Ma continuavo a non sentirmi bene, mi sentivo improvvisamente debole ed ebbi un mezzo svenimento cadendo in ginocchio nell’acqua.

Anthony, che vide tutta la scena, se ne accorse e subito mi raggiunse.

“Giulia c’è qualcosa che non va? Ti senti bene?” mi chiese preoccupato

“Ho avuto qualche giramento di testa, niente di preoccupante, vedrai mi riprendo subito..”

Ma lui non era convinto, mi diceva che ero pallida e mi tirò fuori dall’acqua. Nel frattempo anche le mie amiche mi raggiunsero preoccupate.

“Che è successo Giulia?”

“Niente, tranquille, solo un piccolo mancamento, sapete che ogni tanto mi si abbassa la pressione, forse una mancanza di zuccheri o sono stata troppo al sole…”

Anthony intervenne deciso.

“Giulia ti riporto a casa, forse ti sei addormentata al sole e hai avuto una piccola insolazione. Meglio non rischiare, dammi retta”

“Ma no, sto bene..” cercavo di insistere per non rovinare la giornata a tutte

“Non esiste, ti porto a casa, devi stare un po’ al fresco per riprenderti” continuò Anthony

“Si è meglio se torniamo a casa Giulia” mi dissero le mie amiche

“No, no ragazze. Facciamo così, io torno a casa solo se voi mi promettete di rimanere a godervi il mare. Mi riposo un po’ e nel pomeriggio vi raggiungo ok?”

“Va bene Giulia, ma sei sicura? Non è meglio se stiamo con te?”

“Tranquille ragazze, ci penso io a lei” disse Anthony.

Poi chiamò un suo collega e gli disse di sostituirlo, spiegandogli la situazione.

Mi prese sottobraccio e mi portò fuori dalla spiaggia. Nel frattempo mi ero ripresa, ma lui non voleva che rischiassi di stare ancora male, quindi mi fece salire sulla sua auto e mi portò a casa, che non era troppo distante dal bagno.

“Sarà meglio avvertire i tuoi genitori?” mi chiese

“No, ti prego, se si preoccupano quelli sono capaci di correre qui e ci rovinano la vacanza”

“Allora resto io con te, da sola non ti posso lasciare”

“Va bene, basta che non avverti i miei..”

“Ok, promesso” e mi sorrise.

Arrivammo a casa e lui mi consigliò di fare una doccia fresca, per mantenere bassa la temperatura corporea in caso fosse stato un colpo di sole.

“Io ti aspetto qui fuori dal bagno, stai tranquilla, ma non chiudere la porta. E se ti chiamo rispondimi ok?”

“Va bene, grazie per le attenzioni” e gli regalai un sorriso.

Entrai in bagno e chiusi la porta, non a chiave. Mi tolsi il pareo, poi il top e infine mi sfilai le mutandine del costume. In effetti stavo bene, forse era stato davvero solo un leggero abbassamento di pressione perché mi ero alzata troppo in fretta dopo essermi addormentata sotto al sole. Ma le attenzioni di Anthony mi avevano fatto tanto piacere.

Mi guardai per un attimo completamente nuda allo specchio, pensai che ero in bagno con la porta aperta e che lui era solo dietro quella porta. Mi domandai cosa sarebbe successo se fosse entrato e mi avesse vista tutta nuda, in fondo mi vedevo così appetitosa senza i vestiti. Guardavo la mia quarta riflessa nello specchio, i miei capezzoli così larghi, chissà che effetto gli avrebbero fatto.

La sua voce mi riportò alla realtà… “Tutto bene Giulia?”

“Si, si tranquillo!!”

Pensai che se non gli avessi risposto sarebbe forse entrato e mi sarei tolta i dubbi precedenti. Ma non potevo arrivare a tanto… così aprii l’acqua della doccia e mi misi sotto.

L’acqua fresca mi fece riprendere completamente, mi sentivo in ottima forma adesso. Al punto che i pensieri fatti in precedenza su Anthony mi avevano provocato una certa eccitazione.

Mentre l’acqua scorreva sul mio corpo, sul mio seno, sulle mie cosce, mi passai quasi inconsciamente un dito tra le labbra della figa, tra il pelo tutto bagnato. Fu talmente piacevole che feci un gemito. Mi tappai istintivamente la bocca e sperai che non mi avesse sentito. Poi pensai che ero proprio scema, che con l’acqua aperta non mi avrebbe certo potuta sentire.

E allora cominciai ad accarezzarmi il seno, a stuzzicarmi i grandi capezzoli con le dita. Mentre l’altra mano scivolò ancora tra le mie cosce e il mio dito medio si soffermò sul mio clitoride gonfio.

Cominciai a far roteare il dito sul mio grilletto, tenendo le gambe leggermente divaricate. Mentre con l’altra mano continuavo ad accarezzarmi le grosse tette. Mi eccitava l’idea di masturbarmi con Anthony proprio dietro quella porta. Per un attimo sperai che aprisse quella cazzo di porta, che mi beccasse a sditalinarmi e senza tanti complimenti me lo schiaffasse dentro. Prendendomi sotto la doccia con la sua potenza.

Ma di nuovo dovetti tornare alla realtà, perché lui bussò alla porta facendomi sobbalzare.

“Tutto bene, tranquillo, ho quasi finito!”

Dentro la fica ero già tutta fradicia, ma non potevo andare avanti oltre. Quindi chiusi la doccia ed uscii. Mi misi l’accappatoio, le mie ciabattine infradito ed uscii dal bagno.

Anthony era seduto sul divano in salotto, appena mi vide uscire mi chiese “Come stai, ti senti meglio?”

“Si, si molto meglio. Te l’ho detto, forse mi sono alzata troppo in fretta dopo essermi addormentata al sole. Ma ora va tutto bene. Ti ringrazio davvero Anthony. Se devi andare….” gli dissi sperando, in tutta onestà, che restasse ancora con me

“Beh, non mi fido a lasciarti subito da sola. Se non è un problema per te preferirei restare ancora qualche minuto, per accertarmi che tu stia davvero bene”

“Come vuoi Anthony, grazie davvero per la tua preoccupazione per me”

“Scherzi Giulia? Ti conosco da anni ormai” e mi sorrise con quel suo sorriso sconvolgente

“Posso almeno offrirti un caffè?”

“Va bene dai, lo accetto volentieri”

Così andai in cucina a preparare il caffè e iniziammo a parlare del più e del meno. Poi tornammo sul divano per gustarcelo in tranquillità.

Mi sfilai le ciabattine e mi misi accovacciata a piedi nudi sul divano, come ero solita fare.

Anthony mi chiese perché con le mie amiche ridevamo così tanto in spiaggia, mi chiese se lo prendevamo in giro. Gli dissi che non era assolutamente così, tutt’altro, che parlavamo bene di lui.

Ma lui non ci credeva, diceva che lo stavo ancora prendendo in giro. Io ridevo e gli assicuravo che stavo dicendo la verità, ma lui per “vendicarsi” cominciò a farmi il solletico sotto le piante dei piedi che erano a sua portata di mano.

Io soffro tantissimo il solletico, quindi cominciai a ridere, a dimenarmi sul letto e a scalciarlo per farlo smettere.

Dimenticandomi un particolare di non poco conto… che ero ancora in accappatoio e ovviamente sotto non avevo le mutandine!!!

Così, nello scalciarlo, senza pensarci aprii le gambe con movimenti scoordinati e successe il “patatrac”!! L’accappatoio mi si aprì proprio nel punto in cui non avrebbe dovuto e quando smise di farmi il solletico mi ritrovai… con le cosce aperte davanti a lui!!!

Mi accorsi che la mia fica pelosa era tutta oscenamente esposta davanti ai suoi occhi e rimasi letteralmente impietrita! Lui aveva ancora in mano i miei piedi e praticamente mi teneva le gambe aperte. Anche lui rimase di sasso davanti allo spettacolo che, mio malgrado, gli avevo offerto.

Vedevo i suoi occhi fissi tra le mie cosce, era come stregato da quello che stava vedendo. E non faticavo a crederci, perché probabilmente avevo ancora le labbra semiaperte in mezzo al pelo e sono certa che si vedessero fin troppo bene dalla sua posizione. Mi resi conto che, anche volendolo, non avrei potuto richiudere le gambe, perché lui si era fermato tenendomi dalle dita dei piedi, praticamente.. spalancata.

D’istinto mi morsi un labbro, ripensando a quello che avevo fantasticato in bagno. Lui evidentemente se ne accorse perché mi guardò dritta negli occhi col suo sguardo perforante e mi disse “Giulia… sei ancora più bella di quello che potessi mai immaginare…”

Le sue parole furono per me inaspettate e feci un piccolo gemito senza avere il coraggio di rispondergli. Ma non sarebbe stato necessario. Non aveva bisogno di altre risposte da me.

Mi dette qualche bacio sulle dita dei piedi, poi finalmente me li liberò e si sdraiò sopra di me. Vide che io non lo scacciavo, allora ne approfittò per avvicinare la sua bocca alla mia. Mi baciò dolcemente sulle labbra, poi cercò la mia lingua con la sua e io, senza neanche pensarci, gliela concessi.

Cominciammo a pomiciare, la sua lunga lingua si muoveva possente nella mia bocca, se tanto mi dava tanto quella era la migliore delle premesse. Poi con la lingua si spostò sul mio collo, poi dietro l’orecchio. Tutto quello che era sufficiente per me per mandarmi fuori di testa. Presi la sua testa e la misi sul mio seno ancora coperto. Lui prese la cintura del mio accappatoio e me la slegò, poi lo aprì e mi costrinse ad apparire completamente nuda davanti a lui.

Chiusi gli occhi come a dargli il consenso di farmi impazzire. Sentii il suo viso avvicinarsi alle mie tette, poi tirò fuori la lingua e cominciò ad accarezzarmi con la punta tutte le larghe areole. Cominciai ad ansimare e in tutta risposta lui mi prese le punte dei capezzoli coi denti. Lanciai un piccolo grido, ma era più di piacere che di dolore. Afferrò le mie tette con le sue grandi mani, nonostante avessi un seno molto grande lui riusciva a prenderle bene con le sue mani possenti.

Me le avvicinò l’una all’altra e iniziò a passarmi la lingua su entrambi i capezzoli. Io ero già fuori di testa. Poi spostò le mani sui miei fianchi e contemporaneamente spostò la lingua sulla mia pancia. Con la punta della lingua disegnò una linea tra le mie tette e il mio “Monte di Venere”. Cominciò a leccarmi tutto il pelo, poi spostò la lingua sulle mie cosce. Ci girava intorno per farmi impazzire, lo sapevo! Ma io non ce la facevo più, allora gli spinsi spudoratamente la testa tra le mie cosce e lui iniziò a leccarmi la fica!! Feci un salto sul divano quando sentii la punta della sua lingua, così dura, sul mio clitoride. Cominciò a titillarmi il grilletto in un modo talmente pazzesco che stavo già per venire.

Con le dita mi tirò giù la pelle che copriva il clito, me lo scappucciò completamente! Cazzo se ci sapeva fare!! Una volta che il mio clito era tutto fuori, lo prese in bocca e cominciò a spompinarlo!! Cazzo era un vero porco!!! Ero fradicia, mi sentivo oscenamente fradicia da fare schifo!!! Continuai a spingergli la testa tra le mie gambe e lui per ripagarmi mi infilo tutta la lingua dentro la fica!!! Cazzooooo!!! Aveva una lingua talmente lunga e dura che sembrava un cazzo!!!

Praticamente mi scopò con la lingua, facendomela sentire addirittura sulle pareti vaginali!! Esplosi, gli sborrai in bocca urlando!! Lui continuò a leccare anche dopo il mio primo orgasmo, me la ripulì tutta bevendosi senza ritegno la mia sborra bollente che colava fuori dalle labbra. Poi si staccò dalla mia fica e mi resi conto che saremmo passati alla fase successiva. Morivo di curiosità, avrei finalmente capito se era vero quello che si diceva sui ragazzi di colore.

Anthony si tolse la maglietta, ma questo non mi sconvolse, avevo già avuto modo di ammirare il suo fisico tante volte. Poi si tirò giù i pantaloncini del costume davanti ai miei occhi e… rimasi letteralmente scioccata!!! Avevo avuto modo di avere ragazzi ben dotati per mia fortuna ma Anthony tra le gambe aveva un vero tubo nero!!! Era lunghissimo, molto più dei “classici” venti centimetri che per noi ragazze sono già un sogno. Ma quello che più mi sconvolgeva era il suo diametro, aveva il cazzo largo quasi come una lattina!! Per la prima volta in vita mia temetti per l’incolumità della mia passerina!!!

Era già eccitatissimo, duro come il marmo. Ed era circonciso, per cui aveva tutta l’enorme cappella in bella vista. Una cappella veramente grossa e lucida, mentre sull’asta aveva già tutte le vene gonfie. E per completare l’opera di perfezione, sotto aveva due coglioni giganteschi che dovevano essere davvero pieni di sperma!!!

Non avrei saputo da che parte cominciare, per fortuna lui era talmente maschio che prese il sopravvento su di me. Mi tolse completamente l’accappatoio, lasciandomi completamente nuda. Poi mi mise di nuovo la lingua in bocca e vedendomi impacciata in quella situazione, prese la mia piccola mano e la portò sul suo cazzo. Gli feci una veloce carezza sulle palle, che avevano la pelle durissima. Poi mi costrinse a impugnare la sua asta e di nuovo rimasi sconvolta perché non potevo chiudere la mia mano sul suo uccello, tanto era largo.

Sentivo le sue vene pulsare sotto il palmo della mia mano e cominciai a segarlo. Duravo fatica a tenerlo in mano, un cazzo del genere lo avevo visto solo in qualche film porno. E mi ero chiesta sempre cosa si provasse a prenderlo in mano. Adesso lo stavo scoprendo, ed era una sensazione indescrivibile. Come potevano competere tanti ragazzi con un maschio del genere???

Mentre lo segavo cercavo di passargli il pollice sulla punta del cazzo, ma era davvero troppo grande, allora cominciai a massaggiargli la cappella con il palmo della mano. Doveva piacergli molto, perché mi bagnò tutta la mano di sperma! Non mi sarei mai staccata da quel palo, mi faceva sentire davvero donna. E poi dicono che le misure non contano…..

Ma lui voleva giustamente di più, allora mi mise una mano dietro al collo e dolcemente cominciò a spingermi verso la sua minchia. Del resto avevo fatto la stessa cosa io per farmi leccare la fica. Così cedetti alla sua “richiesta” pur non sapendo bene come fare con quelle dimensioni. Spostai la testa tra le sue gambe, come aveva voluto lui. Presi si nuovo in mano quel cazzone e iniziai a passargli la lingua su tutta l’asta. Era sconvolgente leccare un palo del genere. Poi mi spostai sulla sua punta e iniziai a passargli la lingua aperta su tutta la cappella. Dal grande buco sul glande gli uscivano continuamente gocce di sperma, che io premurosamente raccoglievo con la lingua. La sua sborra aveva un buon sapore. Mi piaceva. E non con tutti i maschi con cui sono andata è stato così.

Non sapevo come fare a prenderglielo in bocca, non avevo idea da che parte cominciare. Ma ci volevo provare. Spalancai la bocca più che potevo e provai a prendermi la sua cappella. Riuscii a farla entrare nella mia piccola bocca, poi scesi per cercare di prendere in bocca tutta la punta e un almeno un po’ di asta. Ma duravo davvero fatica, quel cazzone mi riempiva tutta la bocca!! Mi dovetti accontentare di succhiargli il glande, ma lui gradì lo stesso. Gli tenevo quel tubo stretto alla base con una mano, con l’altra gli massaggiavo le palle e con la bocca gli lucidavo la cappella. Intanto tra le cosce mi sentivo oscenamente fradicia. Probabilmente stavo addirittura gocciolando sul divano da quanto mi stavo sentendo porca.

“Ti voglio…” mi sussurrò all’orecchio

Mi staccai dal suo cazzo, lo guardai negli occhi e gli risposi: “Andiamo a letto….”

Anthony mi prese per la mano, mi portò in camera da letto dei miei. Almeno c’era il lettone, saremmo stati più comodi. Era pazzesco vederlo camminare con quel bastone che gli sbatteva sulle cosce senza dare il minimo cenno di cedimento.

Arrivati in camera mi prese in collo e mi adagiò sul letto. Si mise accanto a me e mi infilò una mano tra le cosce. Si rese certamente conto che ero tutta fradicia e allora senza tanti complimenti mi infilò un dito nella fica. Ebbi ancora un sussulto, perché anche il suo dito era più grande della norma!! Era come avere un piccolo cazzo dentro e poi lui me lo spingeva con forza, facendo capire alla mia fica chi è che comandava. Mi fece un ditalino molto violento, ma a me faceva impazzire. Mi cercava dentro, mi toccava le pareti vaginali. Poi provò a infilarmi due dita e sentii la penetrazione molto più intensa. Mi stava cominciando ad allargare, del resto doveva prepararmi per prendere quel cazzo gigantesco.

Intanto io gli avevo di nuovo afferrato quel meraviglioso cazzo e glielo segavo con foga. Cercavo di stringerglielo il più possibile, ma era davvero difficile con la mia piccola mano. Poi arrivò il momento che tanto aspettavo, quanto temevo.

Anthony si mise sopra di me, vedevo quella mazza nera ondeggiare possente davanti alla mia piccola fica. Mi domandavo se sarei stata in grado di accogliere quell’affare dentro.

Lui forse mi vide un po’ spaventata e mi chiese “hai paura Giulia?”

Feci un sorriso di imbarazzo e gli risposi “un po’….”

“E’ il primo così?” mi chiese

“Decisamente sì, Anthony…” gli risposi sinceramente

“Fidati di me, stai tranquilla, non ti farò male ok?”

“Ok, mi fido di te lo sai…”

Anthony capì che doveva essere dolce in quel momento e iniziò a baciarmi con passione. Questo mi aiutò, perché mi rilassai tantissimo. Mi baciava e mi accarezzava il viso.

Quando pensò che fossi pronti, mi accorsi che impugnò il suo cazzo. “Ci siamo…” pensai.

Sentii la sua enorme cappella appoggiarsi alle mie grandi labbra, me la strofinò un po’ al clitoride per farmi eccitare al massimo. E ci riuscì.

“Mettimelo Anthony….”

Poco dopo sentii la sua punta sul mio ingresso vaginale, cominciò a spingere delicatamente, sapevo che per entrare avrebbe dovuto sforzarmi. E lo fece, eccome se lo fece. Sentii la sua cappella piano piano farsi strada in me, il mio ingresso vaginale si allargò come mai aveva fatto prima, trattenni il fiato…. poi sentii qualcosa di gigantesco entrare nella mia fica e urlai. Ammetto che avevo sentito male, ma era un dolore che era passato subito, non appena mi resi conto che era riuscito a infilarmi il suo cazzo nella fica. Era una sensazione pazzesca, mi sentivo davvero donna per essere riuscita a prendere un cazzo del genere.

Non avevo capito che mi aveva messo solo la punta, che il più doveva ancora arrivare. Ma mi servì per rilassarmi, pensando che il peggio fosse ormai passato. A quel punto Anthony cominciò a spingermi dentro anche l’asta e allora sentii la sua cappella mostruosa slabbrarmi, poi slargarmi le pareti vaginali al suo passaggio. Rimasi letteralmente senza fiato. Mi prese per i piedi e mise le mie piante appoggiate alle sue spalle possenti, per potermi affondare meglio.

Ricominciò a spingermi il suo tubo nero nella fica, mi sentivo sfondare come se fossi ancora vergine.

“Oh mio Dio Anthony… è pazzesco… che cazzo hai?!?!?!?!” mugolavo come una cagnetta in calore

Lui mi sorrise e continuò a spingermelo in pancia. Sembrava non finire mai, era come se mi avessero infilato una mazza da baseball nella fica!! Sentivo la sua cappella strusciare sulle mie pareti vaginali, avvertivo perfino le vene della sua asta pulsare dentro di me. Era un maschio esagerato. Mi sfondò tutta fin quando sentii la sua cappella sbattermi contro l’utero e saltai sul letto. Mi aveva riempito completamente la fica in ogni millimetro. Come nessuno aveva mai fatto prima.

“E’… è tutto dentro?” gli chiesi

“Tutto non ti ci sta Giulia…”

Alzai la testa e mi accorsi che aveva ancora un pezzo di cazzo fuori, nonostante la cappella fosse già arrivata in fondo alla mia fica.

“Oh mio Dio Anthony!!!”

“Tranquilla che col tempo riuscirai a prenderlo tutto, la vagina è elastica e si allunga” mi incoraggiò

Poi cominciò lentamente a stantuffarmi per farmi abituare. Ed io andai completamente fuori di testa. Talmente tanto che la mia fica iniziò a produrre una quantità incredibile di sborra, come a voler agevolare quella presenza innaturale per la mia topina. Il fatto che divenni tutta fradicia lo agevolò e iniziò a scoparmi con più velocità. Sentivo il suo tubo scorrere dentro di me come un pistone nel cilindro del motore. Inizia a godere come una maiala.

“Dai Anthony, sbattimi la fica!!!” lo esortai

Lui non se lo fece ripetere due volte e cominciò a pomparmi sempre più forte. Ogni volta che affondava mi dava dei colpi violenti contro l’utero, urlavo dal dolore, ma era un dolore maledettamente piacevole!!!

“Mi spacchi la figa bastardo!!” gli urlai in preda alla foga

“E’ quello che voglio fare puttanella!!” mi rispose da vero porco

E la sua risposta da maschio mi fece impazzire, talmente tanto che gli sborrai sulla cappella urlando davvero come una puttana. Ed è come mi sentivo, col suo modo di fare e con quella dimensione di cazzo, riusciva a farmi sentire davvero zoccola.

“Ti voglio a pecora” mi ordinò

“Si… si….” gli risposi non aspettando altro

Mi sfilò il cazzo dalla fica, doveva avermi lasciato oscenamente spalancata perché sentivo perfino l’aria entrarmi in pancia. Ma non avevo il coraggio di guardare come mi aveva ridotta. Mi girai e mi misi a pecora davanti a lui, offrendogli la visione anche del mio bellissimo culo.

Lui si mise dietro di me, mi puntò nuovamente la cappella sulla fica e me la infilò di nuovo dentro senza tanti complimenti. Urlai di nuovo. Da dietro si sentiva ancora di più. Riprese a spingermelo dentro e di nuovo mi sentii riempire in una maniera assurda. Mi affondò fino alle ovaie, sentivo i suoi coglioni sbattermi sul pelo della fica ogni volta che me lo pompava fino in fondo. Ero un lago di sborra. Mi afferrò le tette con le mani mentre mi scopava la fica, mi prendeva le punte dei capezzoli con le dita e me li allungava. Ero nelle sue mani, avrebbe potuto fare di me tutto ciò che voleva.

“Guardati Giulia” mi disse indicandomi lo specchio accanto al letto.

Mi vidi riflessa nello specchio, sembravo la protagonista di un porno. Tutta nuda a pecora con un maschione nero dietro di me, con le sue grandi mani sul mio culo, col suo cazzone gigantesco nero piantato nella mia fica!! Vedermi mi fece sentire ancora più troia.

“Ti piace spaccarmi vero?”

“Oh si, lo senti come ti sto sfondando la fica?”

“Cazzo se lo sento!! Oooooooooh mio Dio!!! Quanto tempo è che mi volevi sbattere così?? Eh?? Dillo dai!!!”

“Da tanto!! Da tanto tempo sognavo di poterti rompere la fica”

“E cazzo se me la stai rompendo!!! Vuoi sapere una cosa?? La vuoi sapere?? Eh porco??”

“Si la voglio sapere troia!”

“Prima quando mi sono fatta la doccia, mi sono masturbata la fica pensando a te!!! Aaaaaaaaah!!!”

“Ah si? Allora ti meriti questo puttanella!!!

E preso dalla foga per quello che gli avevo appena confessato iniziò a pomparmi la fica con violenza!! Mi sbatteva la cappella contro l’utero, sentivo il suo enorme cazzo fino in gola!!!

“Vuoi vedere come prendi il mio cazzo? Eh?? Lo vuoi vedere??”

“Si!! Si!!! Lo voglio vedere!!!”

“Allora ferma qui e non muoverti..”

Poi uscì dalla mia fica, non capivo cosa voleva fare. Andò di corsa in salotto, prese il suo telefono e torno sul letto.

“Che vuoi fare?” gli chiesi ingenuamente

“Adesso facciamo un bel video, così ti faccio vedere come ti entra il mio cazzone nella fica. Così ti puoi masturbare riguardandolo”

“Sei proprio un porco Anthony!!”

Poi mi infilò nuovamente la sua mazza in fica e cominciò a registrare tutto. Voleva davvero farmi sentire puttana. E ci stava riuscendo benissimo!

“Sto facendo il video del mio cazzo che ti sta allargando la fica” mi disse per farmi sentire porca

“Sei un maiale Anthony, mi stai letteralmente sfondando cazzoooo!!”

Mentre mi fotteva, con una mano mi spalancò le chiappe…

“Cosa fai maiale?? Eh???” gli chiesi

“Sto guardando il tuo bellissimo buco del culo da porca mentre ti fotto!!” mi rispose super eccitato

“Sei un depravato, tu vorresti anche incularmi lo so ma ce l’hai troppo enorme per il mio forellino!!!”

“Tu dici tesoro? Vediamo un po’….”

A quel punto mi sputò sul foro anale, cominciò ad accarezzarmi tutto il contorno del mio buco del sedere col suo grande dito, facendomi eccitare come mai prima nella mia vita. Mi stava usando completamente. Ma al porco non bastava toccarmelo, cominciò a spingermi il dito dentro il culo.

“Che stai facendo porco??????”

“Stai zitta troietta, voglio sentire il tuo culo dentro…”

E senza pietà cominciò a spingere più forte, talmente forte che il mio anellino anale dovette cedere a tanta pressione e il dito di Anthony mi entrò dentro il culo!!

“Aaaaaaah porco!!! Sei uno stronzo!!! Mi fai male al culo!!!”

Lui continuò e mi spinse tutto il dito nello sfintere, poi cominciò a giramelo dentro, mentre il suo cazzo mi devastava la fica.

“Stai registrando anche mentre mi ispezioni il culo, vero bastardo???”

“Puoi giurarci puttanella, vedessi come si apre bene il tuo culo!!!”

Nel frattempo mi dava dei colpi fortissimi contro l’utero, talmente forti che le mie tettone sbattevano l’una contro l’altra.

Con quel palo piantato in fica e il suo dito tutto dentro il mio culo, sborrai urlando come una maiala!!!

Lui sentì il suo cazzone inondato dal mio brodo bollente ed arrivò anche lui all’orgasmo. Così cominciò a darmi dei colpi violentissimi che mi spaccavano la fica, contemporaneamente iniziò a sditalinarmi il culo più forte e più velocemente.

“Ora ti schizzo tutta maiala!!” mi urlò in preda alla foga

“Siii!!! Siiiiiii!!! Schizzami!!! Fammi sentire la tua sborra!!!”

Dopo qualche secondo mi sfilò il dito dal culo e il cazzo dalla fica e cominciai a sentire i suoi schizzi copiosi di sperma inondarmi la schiena e il culo.

Sembrava non finire mai, aveva davvero i coglioni pienissimi!! Sentii almeno 7/8 bordate violente di sperma colpirmi sulla schiena e sulle chiappe.

Mi lasciai cadere sul letto, completamente ricoperta dalla sua sborra bollente. Esausta, con la fica che mi faceva un male cane e il buco del culo che mi bruciava un casino.

Ma soddisfatta, come non lo ero mai stata in tutta la mia vita.

Mi girai, mi toccai la fica con le dita e rimasi sconvolta da quanto me la aveva allargata. Avevo ancora le labbra completamente spalancate e la mia cavità vaginale era diventata una galleria. Avrei potuto infilarmi dentro tutta la mano.

“Che mi hai fatto Anthony?”

“Ti ho fatta diventare donna, Giulia”.

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